Arresti in Valdarno per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio

I militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Valdarno, nel pomeriggio di sabato, in Terranuova Bracciolini, mentre erano intenti in una normale pattuglia di controllo del territorio, hanno affiancato un furgone nel quale avevano visto un uomo: poiché si trovavano in una piazzola in zona isolata ed il furgone era con motore acceso, i militari decidevano di controllarlo, anche perché, alla vista della pattuglia, l’uomo si abbassava come per voler nascondere qualcosa sotto al sedile.

Un brigadiere, sceso prontamente dal mezzo di servizio, si portava nelle adiacenze dello sportello ove era seduto il soggetto e poteva da subito notare che, alla sua richiesta dei documenti ovvero contezza della sua presenza in loco, il soggetto si piegava sulla parte destra del sedile tenendo la mano destra chiusa, facendo ancora una volta un gesto palese come per voler nascondere il qualcosa sotto al sedile.
Mentre il sottufficiale apriva lo sportello lo sconosciuto cercava di portare la propria mano destra alla bocca cosa non riuscita subito in quanto entrambi i militari cercavano di bloccare l’uomo; che nonostante varie richieste di consegnare quanto occultato, continuava a divincolarsi dalla presa, continuando ad opporre resistenza attiva a quanto intimatogli.
D’improvviso, l’uomo, si metteva in bocca l’involucro che aveva nella mano destra e lo masticava, sputandone parzialmente il contenuto addosso ai militari in una nuvola di polvere bianca, per lo più al cospetto del brigadiere.

Successivamente il soggetto veniva fatto scendere dal mezzo ma lo stesso continuava ad inveire verbalmente contro i militari ed a tentare di resistere all’operato degli stessi impedendo attivamente di portare a termine il controllo e la relativa perquisizione personale.
Solo con difficoltà e dopo una breve colluttazione, i militari, riuscivano a mettere le manette all’uomo per cercare di renderlo inoffensivo.

Durante la colluttazione l’uomo cercava più volte di mettersi in bocca un ulteriore involucro ma solo la tempestiva e faticosa azione dei militari impediva allo stesso di portare a termine il gesto.
Una volta messo in sicurezza l’uomo all’interno del mezzo militare, si poteva procedere alla perquisizione del mezzo rinvenendo anche un trincetto.
L’italiano, operaio valdarnese, veniva tratto in arresto per resistenza e posto ai domiciliari nell’attesa del processo con rito direttissimo; lo stesso veniva inoltre denunciato in stato di libertà per porto di oggetti atti ad offendere.

Articolo di Benedetta Marziali

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