“Capitan Giacomo trova il tesoro!”: una fiaba tradotta in otto lingue per il Meyer

Essere vicini ai più deboli, a coloro che vivono il disagio e la sofferenza di chi lotta contro un tumore nella più tenera età. E’ questo l’impegno che sta dietro l’iniziativa, nata da una donna che ha vissuto sulla propria pelle questa esperienza e, uscendone positivamente, ha voluto dare un proprio contributo concreto”. Così il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha sintetizzato il senso della presentazione alla stampa della fiaba per bambini ‘Capitan Giacomo trova il tesoro!’, che quest’anno anima la raccolta fondi Insieme per il Meyer.

Il Consiglio regionale è sempre stato vicino a questo progetto per l’ospedale pediatrico fiorentino, iniziato tre anni fa. Ha patrocinato tutte le iniziative per l’ospedale realizzate nel Valdarno fiorentino e aretino. Il libro è già stato presentato una prima volta nei mesi scorsi nella Sala delle feste di Palazzo Bastogi – ha ricordato la consigliera regionale Valentina VadiOggi lo facciamo di nuovo prima dell’Epifania, perché può essere l’occasione da un lato per finanziare il reparto di oncoematologia del Meyer, dall’altro per fare un dono ad un bambino”.

Tutto nasce da una mamma, che affronta con il suo bambino un percorso di guarigione difficile. Il piccolo trova in Capitan Uncino, indossando i suoi costumi, il coraggio per combattere la malattia. Dall’immagine di un pirata trovata per caso nasce l’idea progettuale. Una telefonata con una scrittrice, prima, con un pittore poi le permettono di realizzarla. “Vogliamo aiutare i medici dell’ospedale di fama internazionale nel loro lavoro e in qualche modo aiutiamo anche noi. – ha affermato la coordinatrice del progetto Francesca SottiliVogliamo che questo passaggio della vita, questa difficoltà, non sia solo momento di dolore, ma di condivisione con gli altri. Un aiuto per chi si trova a vivere le stesse esperienze”.

E’ stata l’autrice del testo, Valentina Trambusti, a raccontare la storia che nasce dalla disabilità del protagonista della fiaba, Capitan Giacomo. Il comandante ha perso la mano e per le regole ferree della marineria non può più guidare la sua ciurma. Si allontana volontariamente dal galeone e, attraverso una serie di peripezie, ritroverà il coraggio in se stesso e tornerà sulla nave, per scoprire che la sua ciurma non l’aveva mai abbandonato. “E’ un messaggio di amicizia, di accettazione delle proprie fragilità – ha commentato – ma soprattutto insegna che grazie all’aiuto degli altri si può ritrovare la fiducia in se stessi”.

Nelle esperienze artistiche che ho fatto, l’interlocutore è stato sempre un adulto. In questo caso si trattava di giocare con un bambino – ha sottolineato il pittore Armando FontanaTutta una serie di sovrastrutture sono state spazzate via. E’ nata una consapevolezza nuova, che in parte si trasferisce anche nel resto della mia produzione artistica”.

Il ricavato della vendita del libro, che è stato tradotto in otto lingue, andrà interamente al reparto di oncoematologia dell’ospedale Meyer di Firenze. La fiaba si può acquistare anche sul web, sul sito della fondazione Meyer.

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