I cinque progetti Life toscani finanziati dall’Unione europea

La Commissione europea ha approvato un pacchetto di investimenti da  243 milioni di euro del bilancio Ue in progetti del programma Life che «nella transizione dell’Europa a un futuro più sostenibile e a basse emissioni di carbonio, proteggono la natura, l’ambiente e la qualità della vita». Tra questi sono stati scelti 30 progetti italiani o transnazionali – per 73.5 milioni di euro–  ai quali partecipano istituzioni, università e istituti scientifici o imprese del nostro Paese.  I progetti “toscani” sono 5, eccone un riassunto:

Growing plants with dredged sediment (Life AgriSed), coordinato Agri Vivai di Pistoia.

Milioni di tonnellate di sedimenti vengono dragati ogni anno nell’Ue per contrastare le alluvioni e mantenere navigabili i corsi d’acqua. Un fornitore di vivai a Pistoia, in Italia, utilizza i sedimenti dragati dai fiumi e dai mari europei per coltivare piante ornamentali e riabilitare terreni degradati per l’agricoltura. Il progetto Life AgriSed sta lanciando in particolare un processo chimico sperimentato in un precedente progetto Life (New Life) per incorporare i sedimenti in nuovi terreni fertili. I risultati verranno inseriti in una valutazione economica e linee guida per i responsabili politici per facilitare l’ingresso nel mercato di questi prodotti a base di sedimenti per piante in crescita.

Saranno condotte prove dimostrative di crescita per due cultivar, con alto valore aggiunto per il mercato europeo: Fraser photinia laurustinus. I technosol saranno utilizzati anche per la manutenzione di aree industriali e per la riabilitazione di terreni degradati. Gli obiettivi specifici del progetto Life AgriSed sono: Dimostrare l’idoneità dei sedimenti recuperati con un processo di compostaggio per la coltivazione di piante ornamentali; Garantire la trasferibilità e la replicabilità dell’impiego dei sedimenti dragati, fornendo formazione tecnica e strumenti di supporto per permettere una valutazione ed una implementazione effettiva della migliore tecnica caso per caso , ricorrendo all’utilizzo di tutti i media disponibili per trasferire attivamente la conoscenza a tutti i livelli, locale, nazionale ed europeo; Evidenziare le attuali barriere, legislative e tecniche, che limitano di fatto il riutilizzo dei sedimenti dragati come materia prima per la creazione di technosol e la produzione di substrati di coltivazione delle piante. Saranno prodotte delle linee guida per il loro utilizzo in sicurezza, cercando di contribuire all’attuale revisione della legislazione europea sui fertilizzanti, che norma anche i substrati e gli ammendanti; Aumentare la consapevolezza diffusa e supportare il settore vivaistico ed il settore della gestione del suolo, fornendo soluzioni economicamente vantaggiose e tecnicamente più efficienti che siano in grado di fornire una migliorare la redditività per le imprese; Identificare e coinvolgere tutti gli stakeholders giornalmente alle prese con i problemi del settore vivaistico e della gestione del suolo. Questo contribuirà ad integrare le componenti sociali, ambientali ed economiche della gestione del suolo, del sedimento e della vivaistica.

Turning dredged sediment into a substitute for peat moss (Life SubSed), coordinato da Flora Toscana Soc. Agr. Coop.

Per fermare il degrado delle torbiere europee, gli orticoltori in Italia stanno sostituendo la torba utilizzata nei vivai con sedimenti dragati dai porti. Attualmente, il muschio di torba è l’ingrediente principale del terreno di coltura che nutre le piante e gli alberi in vaso. La domanda è in costante aumento e i produttori vedono i sostituti precedentemente testati come inefficaci. L’obiettivo principale del progetto SubSEd è dimostrare che è possibile convertire un rifiuto (il sedimento marino dragato) in una risorsa (un substrato commerciale) attraverso l’applicazione di tecniche sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico. Per raggiungere questo obiettivo, i substrati sediment-based saranno impiegati nella produzione in vivaio di piante ornamentali (alloro) e di alberi da frutto (olivo e agrumi) e alla coltivazione di piante non alimentari (protea, calla, alloro) ed alimentari (basilico , mirtillo, bosco fragola e agrumi).

Putting wine waste back into the land (Life Zeowine), coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Pisa

Scienziati italiani stanno sviluppando un additivo naturale per preservare la qualità del terreno agricolo. Il prodotto contiene rifiuti organici derivanti dalla produzione di vino e minerali microporosi noti come zeoliti. Nell’ambito del progetto Zeowine, Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Pisa sta aiutando i vigneti biologici e biodinamici a produrre l’additivo e ad applicarlo ai campi per sciogliere la struttura del suolo, migliorare la ritenzione idrica, aggiungere materia organica e favorire la microbiologia subsuperficiale vita. Si prevede che i risultati aumentino i raccolti e migliorino la qualità delle uve, mentre la produzione dell’additivo potrebbe risparmiare energia per i vignaioli riciclando localmente i rifiuti organici.

Al CNR spiegano che «Il progetto Life Zeowine è finalizzato a migliorare il settore vitivinicolo attraverso l’utilizzo di un prodotto innovativo derivante dal compostaggio dei prodotti di scarto della filiera vitivinicola e zeoliti.I protocolli di produzione e utilizzo consentiranno di: migliorare la qualità dei suoli del vigneto,in termini di contenuto di sostanza organica,biodiversità,capacità di ritenzione idrica,disponibilità di risorse minerali e struttura del suolo;ridurre la mobilità del rame nel suolo,il principale antiparassitario utilizzato nella viticoltura biologica e biodinamica e quindi il rischio di trasferirlo in altri comparti ambientali;aumentare la sostenibilità e la competitività del settore vitivinicolo implementando l’efficienza della nutrizione minerale e idrica;migliorare la protezione della salute dei consumatori:creare condizioni di crescita e di sviluppo adatte alle colture al fine di individuare miglioramenti in termini di resistenza,salubrità e produzione».

Managing noise pollution from ports (Anchor Life), coordinato dall’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca Ambientale (Ispra)

L’European environment agency (Eea) stima che nelle principali città il 65% dei cittadini dell’Ue è esposto a livelli elevati di rumore e più del 20% al rumore notturno, con effetti negativi sulla salute. I porti sono una delle principali fonti di rumore urbano. L’esposizione continua al rumore è stata collegata a malattie cardiovascolari, disturbi cognitivi nei bambini, disturbi del sonno e tinnito. Diversi studi hanno anche valutato i costi sociali per l’Ue, compresi i costi dell’assistenza sanitaria, il deprezzamento dei prezzi delle case, l’uso limitato del territorio, la perdita di ore di lavoro a causa di stress o insonnia e difficoltà di apprendimento. Mentre i porti sono di fondamentale importanza per l’economia di molte città, sono anche importanti fonti di inquinamento acustico. Sulla base dei dati raccolti da 91 porti in Europa, l’Eea ha definito l’inquinamento acustico come la terza priorità ambientale più importante, dopo la qualità dell’aria e il consumo di energia.

Anchor Life definirà strategie e best practice per la gestione del rumore portuale, concentrandosi sulla misurazione e la mitigazione dell’inquinamento acustico in cinque porti situati vicino alle città: Livorno, Piombino e Portoferraio (Italia), Patrasso (Grecia) e Melilla (un’enclave spagnola in Marocco). L’obiettivo principale è sensibilizzare e condividere le informazioni sull’inquinamento acustico portuale  tra il grande pubblico, le amministrazioni, i decisori della gestione del territorio, le autorità portuali e le società private coinvolte nelle attività portuali.  Per questo Anchor Life svilupperà uno schema di ricompensa per incoraggiare le imprese del settore privato nei porti italiani ad adottare le migliori pratiche in materia di riduzione del rumore, Questo schema sarà sperimentato nei tre porti toscani,  A Patrasso, il progetto installerà il suo nuovo smart port noise monitoring system, costituito da una rete di microfoni a basso costo, in grado di monitorare le fonti di rumore. Il sistema sarà in grado di inviare avvisi sui disturbi causati dalle attività portuali e raccogliere le segnalazioni dai cittadini. A Melilla Anchor Life preparerà linee guida per la definizione di un approccio comune nel monitoraggio e valutazione del rumore portuale, prendendo in considerazione i risultati dei progetti precedenti e delle politiche dell’Ue.

Showing the red card to football match waste (Life Tackle), coordinato dalla Scuola universitaria superiore Sant’Anna di Pisa

Secondo le associazioni calcistiche nazionali europee, il calcio produce un’enorme quantità di rifiuti: oltre 4 tonnellate in media per una partita di torneo Uefa e circa 750 000 tonnellate ogni anno. Per affrontare una diffusa mancanza di strategie di prevenzione e riciclaggio dei rifiuti, LifeE Tackle preparerà le linee guida per tre federazioni nazionali di calcio – Italia, Romania e Svezia – e svilupperà e attuerà campagne di comunicazione che coinvolgono club e giocatori famosi. Questo aumenterà la consapevolezza sulle questioni riguardanti i rifiuti nei campionati e tra club, tifosi e personale dello stadio. Il progetto collaborerà con l’Uuefa e altre quattro federazioni nazionali per condividere e replicare i risultati.

Alla Scuola universitaria superiore Sant’Anna spiegano che «L’obiettivo principale di Tackle è quello di aumentare la consapevolezza e migliorare le prassi dei protagonisti  chiave degli eventi sportivi, per migliorare la gestione ambientale durante gli eventi calcistici. Basandosi sulle carenze che caratterizzano l’attuale gestione di questi eventi sportivi, al fine di prevenire e ridurre gli impatti ambientali delle partite di calcio, il progetto mira a:  Includere nelle attività del progetto l’intero ciclo di vita degli eventi sportivi (ideazione, organizzazione, manifestazione e chiusura);  Raccogliere, valutare e testare le migliori pratiche sulla gestione ambientale durante gli eventi sportivi realizzando Linee guida da utilizzare come base per le azioni di sensibilizzazione; Sviluppare adeguate competenze e strutture organizzative all’interno delle associazioni nazionali di calcio per promuovere la diffusione delle best practice nei relativi campionati di calcio e stadi; Identificare i flussi di informazioni critiche che sono necessari alle associazioni nazionali per assicurare un’adeguata attuazione delle politiche ambientali europee negli stadi; Aumentare le competenze e la consapevolezza delle associazioni nazionali nello sviluppo di una serie di strategie e strumenti, ad es. linee guida, procedure, formati contrattuali, ecc. per prevenire e gestire i rifiuti secondo criteri di economia circolare e per migliorare la gestione ambientale degli stadi; Coinvolgere tutti gli appaltatori più rilevanti e coinvolti frequentemente per prevenire e ridurre gli sprechi durante le partite di calcio (ad esempio fornitori di alimenti e bevande, operatori di pulizia degli stadi, venditori di biglietti, ecc.);

– Promuovere il miglioramento continuo della gestione ambientale degli eventi calcistici anche dopo la fine del progetto, attraverso la definizione di obiettivi e l’influenza tra pari delle Associazioni calcistiche nazionali impegnate nella sostenibilità ambientale; Sviluppare e attuare campagne di comunicazione volte a sensibilizzare maggiormente sulle tematiche ambientali, rivolte alle squadre di calcio, ai fan club, ai tifosi, al personale sportivo e dello stadio; Sfruttare l’influenza delle federazioni nazionali di calcio, delle leghe calcistiche e delle società calcistiche oltre che dei calciatori più famosi, su tifosi e sostenitori per coinvolgerli nel mantenere comportamenti corretti; Replicare le attività del progetto e i risultati presso le associazioni nazionali non partecipanti, attraverso la creazione di uno specifico Replicability Management Board (RMB) coordinato dall’Uefa; Stabilire forti contatti con gli organizzatori di EURO 2020 per condividere con loro i risultati di Tackle sulle questioni di gestione ambientale da valorizzare durante il campionato europeo; Assicurare un’ampia diffusione dei risultati del progetto adottando tecniche avanzate di comunicazione e valorizzando il supporto del Life Program durante gli eventi calcistici.

Notizia tratta dal sito www.greenport.it

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