Comitato Pendolari Valdarno, la replica all’assessore Ceccarelli: “Solo 2% dei treni in ritardo in Toscana? Saranno tutti nel Valdarno”

“Se sono solo il 2% i treni in ritardo in Toscana nel dicembre scorso, vuol dire che sono sopratutto ritardi dei pendolari del Valdarno”. E’ questa la replica del portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, all’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli che ha affermato che a dicembre “su oltre 21.000 treni, 440 hanno avuto ritardi tali da provocare disagi agli utenti, in pratica poco più del 2%, è la migliore dimostrazione che la Toscana è tra le italiane dove il servizio ferroviario funziona meglio”. “L’assessore continua a minimizzare la situazione critica della linea aretina e ha pure dimenticato i disagi di novembre dei pendolari del Valdarno – aggiunge Da Re – visto che i dati sui ritardi dei treni, che sembravano già disponibili a dicembre, non sono ancora disponibili sul sito della Regione e tanto meno sono stati inviati al comitato pendolari, nonostante una richiesta di accesso atti di oltre un mese fa, del 4 gennaio scorso: meno male che l’assessore Ceccarelli aveva dichiarato pubblicamente il 22 dicembre scorso che i dati erano disponibili a chiunque li avesse richiesti”. Il portavoce punta il dito contro la Regione: “Questa è mancanza di trasparenza e la Regione bleffa sulla puntualità dei treni, specialmente del Valdarno, facendo finta che non esistano più gli ‘inchini’ quotidiani dei treni dei pendolari all’Alta Velocità per l’ingresso in Direttissima, e ignorando che in genere i tempi di percorrenza dei treni regionali sono allungati, in modo tale che possano recuperare almeno in parte i ritardi: è frequente che il treno in ritardo nel Valdarno arrivi quasi in orario alla stazione di arrivo, che sia Firenze o Roma, mentre quelli da e per Foligno, molto affollati dai pendolari, non sono monitorati dalla Regione perchè di competenza dell’Umbria”. “E nasce la preoccupazione nei pendolari alla notizia – conclude Da Re – che la Regione vuole rinnovare il contratto di servizio con Trenitalia non per i consueti 5 anni, ma addirittura per 15 anni, fino al 2032, consegnandoci così nelle bracciai di Trenitalia”.

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