Finanza sostenibile: ecco il piano d’azione della Commissione europea

Secondo la Commissione europea, «A fronte di un pianeta sempre più esposto alle conseguenze imprevedibili del cambiamento climatico e dell’esaurimento delle risorse, s’impone un’azione urgente per adeguarsi a un modello più sostenibile. Per conseguire gli obiettivi dell’UE per il 2030 concordati a Parigi, in particolare la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra, occorrono investimenti supplementari dell’ordine di 180 miliardi di euro all’anno». Per questo, partendo dalle raccomandazioni avanzate dall’High-level expert group on sustainable finance (Hleg) la Commissione Ue ha definito una roadmap «per rafforzare il ruolo della finanza nella realizzazione di un’economia efficiente che consegua anche obiettivi ambientali e sociali» e spiega che il nuovo piano d’azione Ue sulla finanza sostenibile «fa parte degli sforzi messi in atto nell’ambito dell’Unione dei mercati dei capitali per collegare la finanza alle esigenze specifiche dell’economia europea, a vantaggio del pianeta e della nostra società. Si tratta inoltre di uno dei passi fondamentali verso l’attuazione dello storico accordo di Parigi e dell’agenda dell’UE per lo sviluppo sostenibile».

Nel 2016 la Commissione Ue ha istituito l’Hleg, composto da 20 esperti di alto livello della società civile, del settore finanziario, del mondo accademico e da osservatori delle istituzioni europee e internazionali. Nel giugno 2018 il gruppo ha pubblicazione la sua relazione finale, nella quale presentava 8 azioni prioritarie identificate come gli elementi costitutivi fondamentali per realizzare un’azione significativa in materia di finanza sostenibile. Valdis Dombrovskis,vicepresidente della Commissione Ue  responsabile per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha evidenziato che «Ispirandoci al lavoro svolto dal gruppo di esperti ad alto livello, oggi presentiamo i nostri piani per una riforma di ampio respiro che potrebbe rappresentare il parametro di riferimento mondiale per la finanza sostenibile. Soltanto con l’aiuto del settore finanziario possiamo soddisfare il fabbisogno di finanziamento di 180 miliardi di euro l’anno per conseguire i nostri obiettivi in termini di clima e di energia, contribuendo così ad un futuro sostenibile per le prossime generazioni».

I lavori su una serie di raccomandazioni chiave della relazione sono stati esaminati nella relazione intermedia del 13 luglio 2017. Da parte sua, la Commissione ha già proposto di includere fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nei mandati delle autorità europee di vigilanza. Inoltre ha condotto una consultazione pubblica sugli obblighi degli investitori istituzionali e dei gestori di attività per quanto riguarda la sostenibilità. La Commissione sta organizzando una conferenza di alto livello che si terrà il 22 marzo 2018 per discutere del piano d’azione.

Il primo vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, ha sottolineato che «La transizione verso un’economia più verde e sostenibile è benefica per la creazione di posti di lavoro, per le persone e per il pianeta. Oggi ci assicuriamo che il sistema finanziario operi in questa direzione. Le nostre proposte consentiranno agli investitori e ai singoli cittadini di effettuare una scelta chiara, di modo che il loro denaro sia utilizzato in maniera più responsabile e a beneficio della sostenibilità»

Ecco i principali elementi del piano d’azione: «Creare un linguaggio comune per la finanza sostenibile, ovvero un sistema unificato di classificazione dell’UE o “tassonomia” per definire ciò che è sostenibile e identificare gli ambiti in cui gli investimenti sostenibili possono incidere maggiormente. Creare marchi Ue per i prodotti finanziari verdi sulla base di questo sistema di classificazione dell’UE, permettendo così agli investitori di individuare agevolmente gli investimenti che rispettano i criteri ambientali o di basse emissioni di carbonio. Chiarire l’obbligo, per i gestori di attività e gli investitori istituzionali, di tenere conto dei fattori di sostenibilità nel processo di investimento e di rendere più stringenti gli obblighi di comunicazione. Imporre alle imprese di assicurazione e di investimento di consigliare i clienti in base alle loro preferenze in materia di sostenibilità. Integrare la sostenibilità nei requisiti prudenziali: le banche e le imprese di assicurazione sono una fonte importante di finanziamento esterno per l’economia europea. La Commissione esaminerà la fattibilità di una ricalibrazione dei requisiti patrimoniali delle banche (il cosiddetto “fattore di sostegno verde”) per gli investimenti sostenibili, quando si giustifica sotto il profilo del rischio, al tempo stesso assicurando la tenuta della stabilità finanziaria. Migliorare la trasparenza per quanto riguarda le comunicazioni societarie: si propone di rivedere le linee guida sulle informazioni non finanziarie per allinearle maggiormente alle raccomandazioni della task force del Consiglio per la stabilità finanziaria sull’informativa finanziaria collegata al clima»

Il commissario Ue per l’azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Cañete, ha concluso: «Gli investimenti globali sono la chiave per lottare contro i cambiamenti climatici e sono già in atto investimenti per migliaia di miliardi in soluzioni come le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. L’accordo di Parigi costituisce una formidabile opportunità di investimento: dobbiamo chiederci come sfruttarla appieno. Il piano d’azione odierno contribuirà a fare del settore finanziario europeo una delle principali mete al mondo per gli investimenti nelle tecnologie verdi».

Secondo la Commissione europea, «A fronte di un pianeta sempre più esposto alle conseguenze imprevedibili del cambiamento climatico e dell’esaurimento delle risorse, s’impone un’azione urgente per adeguarsi a un modello più sostenibile. Per conseguire gli obiettivi dell’UE per il 2030 concordati a Parigi, in particolare la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra, occorrono investimenti supplementari dell’ordine di 180 miliardi di euro all’anno». Per questo, partendo dalle raccomandazioni avanzate dall’High-level expert group on sustainable finance (Hleg) la Commissione Ue ha definito una roadmap «per rafforzare il ruolo della finanza nella realizzazione di un’economia efficiente che consegua anche obiettivi ambientali e sociali» e spiega che il nuovo piano d’azione Ue sulla finanza sostenibile «fa parte degli sforzi messi in atto nell’ambito dell’Unione dei mercati dei capitali per collegare la finanza alle esigenze specifiche dell’economia europea, a vantaggio del pianeta e della nostra società. Si tratta inoltre di uno dei passi fondamentali verso l’attuazione dello storico accordo di Parigi e dell’agenda dell’UE per lo sviluppo sostenibile».

Nel 2016 la Commissione Ue ha istituito l’Hleg, composto da 20 esperti di alto livello della società civile, del settore finanziario, del mondo accademico e da osservatori delle istituzioni europee e internazionali. Nel giugno 2018 il gruppo ha pubblicato la sua relazione finale, nella quale presentava 8 azioni prioritarie identificate come gli elementi costitutivi fondamentali per realizzare un’azione significativa in materia di finanza sostenibile. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue  responsabile per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, ha evidenziato che «Ispirandoci al lavoro svolto dal gruppo di esperti ad alto livello, oggi presentiamo i nostri piani per una riforma di ampio respiro che potrebbe rappresentare il parametro di riferimento mondiale per la finanza sostenibile. Soltanto con l’aiuto del settore finanziario possiamo soddisfare il fabbisogno di finanziamento di 180 miliardi di euro l’anno per conseguire i nostri obiettivi in termini di clima e di energia, contribuendo così ad un futuro sostenibile per le prossime generazioni».

I lavori su una serie di raccomandazioni chiave della relazione sono stati esaminati nella relazione intermedia del 13 luglio 2017. Da parte sua, la Commissione ha già proposto di includere fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nei mandati delle autorità europee di vigilanza. Inoltre ha condotto una consultazione pubblica sugli obblighi degli investitori istituzionali e dei gestori di attività per quanto riguarda la sostenibilità. La Commissione sta organizzando una conferenza di alto livello che si terrà il 22 marzo 2018 per discutere del piano d’azione.

Il primo vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, ha sottolineato che «La transizione verso un’economia più verde e sostenibile è benefica per la creazione di posti di lavoro, per le persone e per il pianeta. Oggi ci assicuriamo che il sistema finanziario operi in questa direzione. Le nostre proposte consentiranno agli investitori e ai singoli cittadini di effettuare una scelta chiara, di modo che il loro denaro sia utilizzato in maniera più responsabile e a beneficio della sostenibilità»

Ecco i principali elementi del piano d’azione: «Creare un linguaggio comune per la finanza sostenibile, ovvero un sistema unificato di classificazione dell’UE o “tassonomia” per definire ciò che è sostenibile e identificare gli ambiti in cui gli investimenti sostenibili possono incidere maggiormente. Creare marchi Ue per i prodotti finanziari verdi sulla base di questo sistema di classificazione dell’Ue, permettendo così agli investitori di individuare agevolmente gli investimenti che rispettano i criteri ambientali o di basse emissioni di carbonio. Chiarire l’obbligo, per i gestori di attività e gli investitori istituzionali, di tenere conto dei fattori di sostenibilità nel processo di investimento e di rendere più stringenti gli obblighi di comunicazione. Imporre alle imprese di assicurazione e di investimento di consigliare i clienti in base alle loro preferenze in materia di sostenibilità. Integrare la sostenibilità nei requisiti prudenziali: le banche e le imprese di assicurazione sono una fonte importante di finanziamento esterno per l’economia europea. La Commissione esaminerà la fattibilità di una ricalibrazione dei requisiti patrimoniali delle banche (il cosiddetto “fattore di sostegno verde”) per gli investimenti sostenibili, quando si giustifica sotto il profilo del rischio, al tempo stesso assicurando la tenuta della stabilità finanziaria. Migliorare la trasparenza per quanto riguarda le comunicazioni societarie: si propone di rivedere le linee guida sulle informazioni non finanziarie per allinearle maggiormente alle raccomandazioni della task force del Consiglio per la stabilità finanziaria sull’informativa finanziaria collegata al clima»

Il commissario Ue per l’azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Cañete, ha concluso: «Gli investimenti globali sono la chiave per lottare contro i cambiamenti climatici e sono già in atto investimenti per migliaia di miliardi in soluzioni come le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. L’accordo di Parigi costituisce una formidabile opportunità di investimento: dobbiamo chiederci come sfruttarla appieno. Il piano d’azione odierno contribuirà a fare del settore finanziario europeo una delle principali mete al mondo per gli investimenti nelle tecnologie verdi».

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