La carica dei giovani in agricoltura: tutto un altro stile di vita

“I numeri di oggi parlano chiaro, è un vero e proprio ritorno epocale che non avveniva dalla rivoluzione industriale – afferma il Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo Tulio Marcelli – nel nostro Paese è una corsa alla terra per quasi 30mila giovani che nel 2016/2017 hanno presentato in Italia domanda per l’insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale (Psr) dell’Unione Europea”. E’ quanto emerge dallo studio della Coldiretti “Ritorno alla Terra” presentato al primo “Open Day dell’agricoltura” italiana per vivere un giorno da contadino sui trattori, nelle fattorie didattiche, nelle cucine o con gli animali organizzato in Puglia nel lungomare Imperatore Augusto a Bari.

“E’ in atto un cambiamento storico – prosegue Marcelli nel sottolineare che “il mestiere della terra non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per giovani generazioni istruite e con voglia di fare tanto”.

Secondo un recente sondaggio Coldiretti/Ixè, nel 57% dei casi oggi un giovane preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18%) o fare l’impiegato in banca (18%).

“E l’agricoltura rappresenta anche nella provincia di Arezzo il motore propulsivo del presente e del loro futuro di molti giovani – spiega il Direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi – come evidenziano i dati sul rapporto 2017 sullo stato dell’economia nella provincia di Arezzo, sono  in forte aumento, registrando un + 13,8% rispetto all’anno precedente. Una buonissima parte di queste nuove imprese sono impegnate nell’agricoltura sociale e le altre nella diversificazione, questo significa che nei prodotti dall’agricoltura non c’è solo il loro grande valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona. Serve tanto impegno, fatica, volontà e fantasia nell’adottare le più recenti soluzioni tecnologiche – conclude Rossi – e studiare nuovi canali commerciali per i propri prodotti, comprese le vendite on line”.

Per sostenere gli aspiranti colleghi imprenditori, i giovani della Coldiretti hanno costituito anche una speciale task force che opera a livello territoriale con tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito.

“Un vero e proprio percorso in 10 mosse per avere successo nei campi – afferma Francesca Lombardi neo Delegata di Coldiretti Giovani Impresa Arezzo con un’azienda che ha sede a cavallo tra il comune di Bucine e quello di Montevarchi con circa 75 ettari a prevalenza vigneto e oliveto – anche nella provincia di Arezzo ci sono tanti giovani che hanno riscattato l’azienda di famiglia, i giovani in passato non vedevano l’agricoltura come un’opportunità, oggi il nostro settore rappresenta una sfida quotidiana, siamo il futuro, con un’agricoltura sempre più innovativa e multifunzionale qui da me si fa agricoltura da 7 generazioni e ogni giorno lottiamo con tante difficoltà come quella degli ungulati. Lavorare all’aria aperta è un altro stile di vita, ti godi tutte le stagioni, c’è sempre qualcosa di cui meravigliarsi. Come Coldiretti Giovani Impresa Arezzo stiamo lavorando in questa direzione, con formazione, incontri e suggerimenti preziosi per chi sta muovendo i primi passi”.

Il primo passo è avere un’idea d‘impresa ben chiara sulla tipologia di imprenditore che si intende diventare intorno alla quale costruire un progetto di sviluppo, poi bisogna studiare bene territorio, risorse disponibili, mercato, concorrenti e normative vigenti, quindi si entra nella fase della progettazione vera e propria con la verifica della fattibilità redigendo con l’aiuto di adeguati specialisti un business plan in grado di conferire credibilità al progetto e consentire la richiesta di finanziamento che rappresenta la quinta tappa del percorso insieme alle verifica successiva della possibilità di accesso a risorse private o pubbliche, una volta individuato l’istituto di credito al quale appoggiarsi o il bando pubblico al quale concorrere. Le ultime fasi sono la ricerca delle garanzie necessarie alla concessione dei finanziamenti anche con la consulenza e la collaborazione di CreditAgri, il sistema di garanzia della Coldiretti per le aziende agricole. Il traguardo, che diventa poi il punto di partenza dell’impresa, è la realizzazione del progetto per la quale servono energia, entusiasmo e concentrazione, oltre a una certa dose di pazienza per l’inevitabile burocrazia che agli imprenditori agricoli – spiega Coldiretti – sottrae almeno 100 giorni di lavoro ogni anno.

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