La Toscana piace a Terra Madre Salone del Gusto 2018 e si conferma tra le regioni più interessanti. Protagonista anche il Valdarno

Uno stand Toscana che ha visto anche la visita dell’ex Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina soffermatosi ad assaggiare il rocchino di sedano al ragù preparato dal cuoco dell’Alleanza Toscana Paolo Arnetoli e ad osservare l’Apina StreetFoody, mezzo attrezzato per il track food made in Tuscany.

Che la Toscana piaccia al grande pubblico lo dimostrano anche i 34 incontri presso lo stand dedicati ai territori, alla biodiversità, alla tradizione e innovazione, all’educazione, su un totale di sessanta organizzati nelle aree diffuse tra laboratori dei Presidi toscani, Oil Bar, via dei Mercati, e le conferenze dentro a fuori dal Lingotto Fiere, sempre da tutto esaurito, con un pubblico variegato e interessato a conoscere il territorio e ad “assaggiarlo”.

In merito al successo Gianrico Fabbri dell’esecutivo regionale ha sottolineato: Uno stand sempre vivo, anche nei momenti in cui non c’erano conferenze le persone venivano a chiedere e a prendere brochure, informative. Ben 34 gli incontri organizzati, e altri 13 con il cibo all’Apina track food. Numeri importanti. Siamo riusciti a portare a Torino tutti i progetti che caratterizzano la nostra rete di Terra Madre Toscana, a partire dagli Orti Sociali e gli Orti in Condotta, la collaborazione con le due scuole alberghiere Isis Vasari di Figline e Martini di Montecatini, e con le circa quaranta amministrazioni comunali intervenute, ma anche la presentazione del Presidi del Pomodoro Canestrino di Lucca, il Fagiolo Zolfino, l’olio di Oliva Minuta, il Pecorino della Montagna pistoiese, la Tarese del Valdarno. Siamo riusciti a portare uno spaccato importante. Da sottolineare – aggiunge Fabbri – inoltre la collaborazione con Cosvig, Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, socio fondatore della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili della Toscana, prima Comunità del Cibo al mondo composta da aziende del settore agroalimentare che realizza i propri prodotti utilizzando energie rinnovabili e materie prime locali, che ha contribuito ad arricchire la presenza e i momenti educativi. Le Comunità e le Cooperative sociali che si sono alternate come la Coop Beta Due Onlus con l’inserimento sociale attraverso la preparazione della quinta gamma tutti i giorni, il progetto della Cooperativa sociale Parco del Mulino di Livorno e i ragazzi down col loro panino Cacciuccoso, l’Aia di Ramarella a Pergine, a significare che l’aspetto sociale per noi è importante e dà le dimensioni di quanto il cibo possa andare oltre alle proprietà organolettiche e al territorio: il cibo come riabilitazione. Da sottolineare – prosegue Fabbri – le nuove collaborazioni come con il Comune di Chiusi, dove dal 13 al 16 giugno 2019 si svolgerà il Consiglio Internazionale e vedrà quindi la Toscana ancora al centro delle decisioni e degli indirizzi da dare alla nostra associazione. Successo anche per le presentazioni come la Doc Valdarno al Palazzo Reale, il consorzio Doc Montecarlo, i Vignaioli di Montepulciano #quelliveriditoscana che hanno raccontato il percorso intrapreso con il nuovo Disciplinare di produzione. Importanti anche le attività educative svolte proprio da Slow Food Toscana come il laboratorio sensoriale di “dire, fare, gustare” per le famiglie alle prese col il riconoscimento olfattivo e tattile. Voglio ricordare la presenza dei Mercati della terra di Montecatini e MontevarchiAnche le aree montane toscane hanno avuto il loro spazio. Tre zone montane come la Montagna Pistoiese, il Mugello, e il Pratomagno diviso tra Casentino e il Pratomagno che guarda al Valdarno. Il tutto, voglio ricordare, – ha concluso Fabbri – con il Patrocinio della Regione Toscana”.

Daniela Filippi, sempre componente dell’esecutivo regionale, ha approfondito la collaborazione con Chiusi in vista del Consiglio Internazionale di Slow Food: Con la città di Chiusi dallo scorso anno con Terra Madre abbiamo iniziato a presentare la nuova Comunità del cibo con l’oliva minuta e l’olio dell’oliva minuta dove piccoli produttori si sono riuniti ed hanno iniziato a collaborare per creare questa comunità. Abbiamo con l’Amministrazione organizzato Slow Beer che ha portato migliaia di persone in questa città. Ci sarà anche un progetto con il lago di Chiusi per la riscoperta di un percorso attorno al lago e la valorizzazione del lago stesso con la ripresa della pesca sportiva e del pesce che lo abita. Insomma stiamo facendo e faremo tante attività insieme alla città di Chiusi”.

Leonardo Torrini altro componente dell’esecutivo regionale che ha curato gli intervalli gustosi all’Apina StreetFoody con i cuochi dell’Alleanza ha voluto ringraziare chi è intervenuto: “Ringrazio chi è venuto – ha detto – Cuochi dell’Alleanza, che hanno reso visibile il lavoro e le idee di Slow Food, e anche tutti i vari progetti, mensa scolastica, condotte, cooperative sociali e lo hanno reso visibile anche realizzando piatti con i prodotti di Presidio e con prodotti di produttori con i quali collaborano ogni giorno e hanno ribadito e messo in pratica quello che è il pensiero di Slow Food. Dulcis in fundo vorrei dire che tutti i piatti che abbiamo assaggiato all’apina sono stati tutti di una qualità e bontà straordinaria”.

Al termine di questi cinque giorni torinesi a Terra Madre Salone del Gusto 2018 lo sguardo è già rivolto avanti per la Toscana, ed è Gianrico Fabbri a ricordarlo: Ad ottobre in Toscana un altro motivo di orgoglio, ospiteremo infatti per il terzo anno consecutivo, il 13 ottobre, la presentazione della guida vini Slow Wine in una giornata che sarà la più grande degustazione di vini d’Italia. Lo stesso giorno si svolgerà il “Premio Pontremoli”, che in collaborazione con Slow Food Toscana assegnerà un riconoscimento a giovani agricoltori toscani meritevoli che operano in contesti di particolare svantaggio, o d’isolamento geografico e sociale. Sempre quel fine settimana infine saremo ospiti al Festival delle Regioni a Treviso con dieci presidiUna ultima parola per dire che stiamo lavorando per riallacciare i rapporti con tutta la nostra rete e risolvere quelle questioni che erano rimaste sospese con l’esecutivo precedente. Saranno due anni intensi e nei quali lavoreremo duramente in vista del nuovo Congresso nazionale e internazionale”.

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