A Montevarchi ≠stopcibofalso e firma del protocollo d’intesa sulla corretta e sana alimentazione

“Ogni giorno rischiano di finire nel nostro piatto alimenti di bassa qualità̀ o addirittura tossici provenienti da altri Paesi, come dimostrano i ripetuti allarmi e sequestri. Un’etichetta chiara che indichi l’origine degli ingredienti consente di prevenire e combattere gli scandali alimentari che mettono in pericolo la nostra salute”. Sono queste le parole con cui il Direttore di Coldiretti Arezzo  Mario Rossi commenta a caldo la firma della petizione di ≠stopcibofalso da parte dell’amministrazione comunale di Montevarchi.

Questa mattina, martedì 27 marzo, infatti, presso il palazzo comunale, alla presenza del direttore di Coldiretti Arezzo Mario Rossi, il Sindaco Silvia Chiassai Martini, ha sottoscritto la petizione indirizzata al Parlamento Europeo ed al presidente della Commissione con la quale si chiede che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arrivano il cibo che portano in tavola.

“Ringrazio il primo cittadino di Montevarchi – afferma il direttore Mario Rossi –  che questa mattina ha dimostrato di supportare l’associazione nel portare avanti la nostra battaglia finalizzata ad estendere a livello europeo l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti. L’indicazione obbligatoria di origine estesa a tutte le categorie di prodotti – continua Rossi – compresi ortofrutta e carne trasformata permetterebbe di rendere riconoscibile, senza inganni, il vero Made in Italy e di tutelare il lavoro e i prodotti di qualità dei nostri agricoltori, soprattutto di chi fa della qualità e della tracciabilità del prodotto la propria missione aziendale”.

Nonostante i passi avanti – sottolinea Coldiretti – permangono ancora ampie zone d’ombra per cui ogni giorno rischiano di finire nel piatto alimenti di bassa qualità e origine incerta che mettono a rischio la salute, come dimostrano i ripetuti allarmi alimentari.

Secondo un’analisi della Coldiretti, infatti, sono a rischio “fake” nel carrello della spesa un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini. Coldiretti, con la petizione, vuole portare avanti una vera e propria mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione Europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana.

Etichettatura, tracciabilità, spesa consapevole, educazione alla corretta e sana alimentazione, temi oggetto della petizione stopcibofalso hanno trovato la loro consacrazione anche con la firma del Protocollo d’intesa che si e tenuta sempre a palazzo comunale alla presenza oltre che del Direttore di  Coldiretti Arezzo e del Sindaco Silvia Chiassai Martini anche del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo R. Magiotti Chiara Casucci che vede coinvolte oltre dieci classi dei plessi primari Don Milani e Leonardo da Vinci.

“Continua il percorso di Educazione alla Campagna Amica che Coldiretti Arezzo sta portando avanti da quattro anni e che vede coinvolti oltre 1800 bambini di tutta la provincia. Insieme alla nostra rete di fattorie didattiche, istituzioni, esperti professionisti e famiglie – prosegue Rossi – sosteniamo ogni giorno nelle scuole la nostra battaglia sulla sicurezza alimentare e sull’etichettatura di origine insieme agli alunni, futuri consumatori consapevoli”.

Grande soddisfazione da parte del Sindaco e del dirigente scolastico che hanno firmato il protocollo sottolineando come il progetto rappresenti un valido strumento per educare ad una sana e corretta alimentazione e che  permetterà di far capire ai giovanissimi studenti la relazione che c’è tra salute e sostenibilità ambientale: in questo senso promuovere sane abitudini alimentari, sensibilizzare alla stagionalità e alla varietà delle colture locali, contribuirà sia ad infondere una maggiore sensibilità sul tema dell’ambiente, sia a promuovere modelli e stili di vita ecologicamente virtuosi.

“Non ci resta che continuare con convinzione – conclude il direttore Rossi – a portare avanti ogni giorno le nostre battaglie incarnando i valori di territorialità, genuinità, tracciabilità, promuovendo la valorizzazione educativa dell’agricoltura in chiave “multifunzionale” come garante della sicurezza e prevenzione alimentare, con il fine di restituire al mondo agricolo l’interesse e la centralità che meritano in un contesto economico che ha profondamente cambiato i comportamenti d’acquisto e le abitudini dei cittadini”.

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