Riorganizzazione del Distretto Valdarno: tutti i numeri di un anno di attività del Direttore Evaristo Giglio

Risposte sempre più integrate e multidisciplinari, dunque più efficienti, ed un’organizzazione più puntuale sul territorio con grande attenzione per le fasce deboli della popolazione valdarnese. Sono queste le linee guida che stanno ispirando l’attività e il lavoro della Zona Distretto del Valdarno, guidata da un anno esatto da Evaristo Giglio.

Un lavoro che ha portato a utilizzare in pieno il fondo per la non autosufficienza e quello per le gravissime disabilità. Per il 2017, hanno usufruito del Fondo 88 disabili sotto i 65 anni, 336 anziani non autosufficienti e 25 ricoveri temporanei in strutture residenziali assistenziali. Sempre lo scorso anno, i finanziamenti per le gravissime disabilità hanno permesso l’erogazione di 359 mila euro destinati a 35 utenti residenti nel Valdarno per l’acquisto di servizi socio-assistenziali e sanitari, in modo da evitare i ricoveri o le istituzionalizzazioni e garantire la permanenza al domicilio di persone portatrici di gravi complessi patologici. Per il 2018 sono previsti 303 mila euro, per un totale di oltre 600 mila euro in due anni.

Nel 2017 il Distretto ha distribuito 456 quote tra ricoveri in RSA e Centri Diurni. Nell’ultimo anno si è proceduto alla riorganizzazione dell’UVM (Unità di Valutazione Multidimensionale), un nucleo composto da medici di Distretto, assistenti sociali dei Comuni e della Asl, infermieri, il cui lavoro di valutazione sanitaria e sociale degli utenti garantisce l’equità di accesso all’offerta dei servizi, attraverso l’individuazione di specifici parametri.

Dal marzo di quest’anno è stato attivato l’Atelier Alzheimer, al Centro Bartolea di Montevarchi. Si tratta di un punto di riferimento per i malati di Alzheimer in forma media o lieve, dove vengono svolte attività educativo-riabilitative e aggregative rivolte ai malati. In Valdarno i soggetti con disturbi cognitivi presi in carico dai centri specialistici sono oltre 200.

Negli ultimi mesi abbiamo rinforzato l’assetto professionale della Neuropsichiatria Infantile e quello degli psicologi – afferma Giglio – L’arrivo di due nuovi psicologi nei servizi territoriali supporterà gli interventi della Neuropsichiatria e, insieme al contributo del SerD, permetterà la presa in carico di situazioni di grave disagio sociale, sempre più frequentemente segnalate ai Comuni e al Distretto Sanitario anche dalla Magistratura (abusi, maltrattamenti, affidi, adozioni ecc)”.

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