Toscana, Progetto Eva: quattro ambulatori per gli effetti collaterali delle cure oncologiche per il tumore al seno

Dal tumore al seno si guarisce sempre di più. Ma per le donne operate al seno emergono nuovi problemi relativi agli effetti collaterali delle cure oncologiche.

Per questo è nato il progetto Eva, messo a punto e finanziato dall’associazione Corri la vita onlus, in collaborazione con Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori, sezione di Firenze), con il sostegno della Regione Toscana e il patrocinio della Camera di Commercio di Firenze. Obiettivo del progetto Eva, sostenere le donne malate di tumore rispetto alle problematiche legate alle conseguenze delle terapie.

Il progetto Eva è stata presentato ieri mattina, lunedì 15 ottobre, nel corso di una conferenza stampa dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, assieme a Bona Frescobaldi, presidente di Corri la vita onlus, e al dottor Angelo Di Leo, coordinatore del progetto Eva.

“In Toscana l’adesione allo screening mammografico è molto alta. E grazie agli screening, che consentono di individuare il tumore al seno in una fase sempre più precoce, e alle terapie sempre più avanzate ed efficaci, le donne che hanno questa patologia guariscono con sempre maggiore frequenza – commenta l’assessore Stefania Saccardi – Questo progetto di Corri la vita, che si integra con i servizi offerti dalle nostre strutture pubbliche, vuole sostenere e assistere le donne per tutti quei problemi legati alle cure. Un grazie a Corri la vita e alla Lilt per aver ideato questo progetto, che va ad affiancarsi ai tradizionali servizi oncologici diffusi capillarmente su tutto il territorio della Toscana”.

Il progetto, in questa prima fase di durata triennale, prevede ambulatori che saranno complementari ai servizi dell’azienda sanitaria Toscana centro e saranno disponibili gratuitamente nei centri di senologia di Firenze (ospedale S. Maria Annunziata a Ponte a Niccheri), Prato(ospedale Santo Stefano), Empoli (ospedale San Giuseppe) e Pistoia (ospedale San Jacopo). La Aou di Careggi collabora come Centro di riferimento per la fertilità. Le donne, guidate dal medico che le ha in cura, potranno essere assistite da specialisti dedicati, ricevendo in tempi rapidi l’assistenza necessaria e soprattutto mirata alle singole necessità.


I dati del Registro Tumori della Regione Toscana

Nel 2018 sono attesi quasi 3.500 nuovi casi di tumore al seno.

Il tumore della mammella rappresenta circa il 30% di tutte le diagnosi oncologiche nel sesso femminile e rappresenta circa il 40% di tutte le diagnosi nel sesso femminile prima dei 50 anni di età.

Il rischio di sviluppare un tumore della mammella, nell’arco della vita (fino a 84 anni), è estremamente alto: riguarda infatti, in teoria, 1 donna su 8.

Ogni anni circa 150-200 donne (pari al 5% del totale) sono diagnosticate in stadio metastatico.

L’incidenza del tumore della mammella in Toscana appare stabile mentre continua a calare, in maniera significativa, la mortalità (-1% per anno).

In Toscana complessivamente la sopravvivenza a 5 anni del tumore della mammella è pari all’88%, superiore alla media Europea (82%) e a quanto osservato in quasi tutte le altre regioni Italiane.

Nella nostra regione vivono circa 48.000 donne che hanno affrontato nel corso della loro vita una diagnosi di tumore della mammella.

Lo screening mammografico

Lo screening mammografico si è dimostrato efficace  nel ridurre la mortalità per il tumore alla mammella del 20-30% nelle donne di età superiore a 50 anni. Nel 2017 sono state invitate per lo screening mammografico il 95% della popolazione target e hanno aderito 163.316 donne, pari al 71% delle donne, con valori elevati rispetto alla media italiana. Nel 2017 le donne di età compresa tra i 45 e i 74 anni che hanno fatto una mammografia su invito del programma di screening sono state oltre 50.000.

I servizi della Regione Toscana

La Rete oncologica regionale è molto avanzata e ha ricevuto un ulteriore input e una istituzionalizzazione riconosciuta con la nascita di Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), che ha riassorbito in un’unica realtà le funzioni e le competenze di Ispo e dell’ex ITT (Istituto Toscano Tumori).

Oltre ai tradizionali servizi oncologici per il tumore al seno, diffusi capillarmente sul territorio, la Regione ha concretizzato e reso disponibili: i Centri di senologia (Breast Unit) presenti in tutte le aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie; gli Aiuto Point (dove Aiuto sta per Assistenza informazione urgenze nel trattamento oncologico), ai quali possono rivolgersi tutti i pazienti già seguiti da una struttura oncologica, senza più bisogno di rivolgersi al Cup; il Centro di ascolto oncologico, per offrire ascolto e supporto al paziente oncologico e alle persone che gli stanno vicino.

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