Un esposto alla Corte dei Conti sui patrocini al Toscana Pride dell’associazione Difesa dei Valori Valdarno

Un esposto alla Corte dei Conti sui patrocini al Toscana Pride. Alcuni giorni fa, l’associazione Difesa dei Valori Valdarno ha depositato presso la Procura della Corte dei Conti di Firenze un esposto per chiedere di verificare “se i patrocini  anche se gratuiti, che prevedono la partecipazione di assessori e sindaci con fasce e gonfaloni, non sia lesivo del diritto dei cittadini a non sentirsi rappresentati da una manifestazione che esplicitamente chiede la legittimazione della poligamia, la ridefinizione di famiglia, l’adozione per single e coppie di ogni tipo, la legalizzazione dell’utero in affitto e delle pratiche di inseminazione ancora vietate dalla legge 40 anche nella loro pubblicizzazione e tanti altri “diritti civili”, a parer loro, assolutamente necessari”.

“Pur rispettando il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero, – si legge in un comunicato ufficiale dell’associazione – crediamo sia illegittimo patrocinare e sovvenzionare manifestazioni così nettamente contrarie alle leggi dello stato; anche con patrocini gratuiti, utilizzando soldi pubblici nel lavoro svolto dalla giunta e dal personale amministrativo, nella pubblicità e nella messa a disposizione di spazi e servizi. Nei casi più gravi come la pubblicizzazione della gestazione per altri o utero in affitto, si compie peraltro un illecito ancora più grave con il patrocinio ad attività che prevedono sanzioni consistenti (legge 40/2004 cit.) e addirittura la pena della reclusione”.

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