Italia, Francia, Germania e Spagna chiedono all’Ue più fondi per la ricerca scientifica

Il Centro nazionale delle ricerche (Cnr) ha promosso la nascita del manifesto MFF for Research & Innovation, redatto con lo scopo di chiedere maggiori risorse per ricerca e innovazione nel Bilancio europeo 2021-2027: il documento è stato sottoscritto anche da importanti enti pubblici di ricerca in Francia (Cnrs), Germania (Helmoltz e Leibniz) e Spagna (Csic).

Il manifesto rappresenta uno strumento per accrescere la consapevolezza a livello nazionale e comunitario, descrivendo lo stato dell’arte nel settore ed esponendo alcuni elementi affinché il nuovo Programma Quadro sia adeguatamente finanziato e strutturato. Un ruolo ancor più rilevante alla luce della proposta di bilancio 2021-2027 presentata dalla Commissione lo scorso 2 maggio, dove Horizon Europe (questo il nome del prossimo Programma Quadro europeo per la ricerca europea-FP9), con 100 miliardi, ha ottenuto un incremento del 30% rispetto al budget del precedente programma settennale Horizon 2020.

«Con i miei omologhi negli altri enti europei che hanno aderito all’iniziativa intendiamo richiamare l’attenzione dei principali stakeholder sulla necessità di condividere e diffondere i contenuti di ‘MFF for Research & Innovation’ – spiega Massimo Inguscio, presidente del Cnr – il manifesto costituisce la base di una campagna di sensibilizzazione verso la necessità di un bilancio Ue più moderno, come più volte richiamato dalla Comunità scientifica europea ma anche dalle istituzioni dell’Unione, in grado di rispondere alle sfide che l’Europa dovrà affrontare nei prossimi anni e per le quali scienza e ricerca giocheranno un ruolo fondamentale».

I Paesi che hanno maggiormente investito in ricerca e innovazione sono stati non a caso i più resilienti durante la crisi economica. La volontà dei firmatari del manifesto è dunque quella di riportare l’Europa in un percorso di crescita nel quale le nuove tecnologie avranno un impatto fondamentale su salute, alimentazione, risorse idriche, trasporti, comunicazione, sicurezza, ambiente, energia, produzione e protezione dei dati: ecco perché il prossimo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 costituirà una sfida politica significativa, e un’occasione unica per gli Stati membri.

«L’attuale panorama europeo – conclude Inguscio – è profondamente influenzato dalla recente e grave crisi economica: in questo scenario, investire in nuove generazioni di beni e servizi ad alto valore e di alta qualità è fondamentale per promuovere la crescita e ridurre la disoccupazione. Questi obiettivi si possono raggiungere solo puntando un mercato del lavoro della conoscenza più competitivo a livello globale. Occorre tutelare e se possibile rinforzare la proposta della Commissione, mantenendo vivo il dibattito nei prossimi 18 mesi di negoziato intorno alla distribuzione del bilancio Ue».

Notizia tratta dal sito www.greenreport.it

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