Minori e media, Corecom Lazio e Polizia Postale attivi su rischi del web

Scuole, parrocchie e ospedali. Il Corecom sta promuovendo da tre anni una campagna di formazione e informazione sui pericoli e i rischi connessi all’uso del Web, insieme alla Polizia Postale, rivolta a tutti i cittadini. “Il Web ci aiuta a studiare, a mantenere e sviluppare le relazioni, a documentarci. Ci consente di essere cittadini più informati e attivi nella vita sociale delle nostre comunità. Ci sono, però, una serie di rischi e di criticità che dobbiamo cercare di superare e sulle quali è necessario fare prevenzione per tutelare i nostri minori: i furti di identità, il sexting, il dare il proprio indirizzo email facendo conoscere ad estranei abitudini personali che poi possono essere utilizzate contro di noi” .

IL BULLISMO SUL WEB

A spiegarlo agli studenti Michele Petrucci, presidente del Corecom Lazio, promuovendo a Roma l’incontro ‘Media & minori: quali pericoli, come prevenirli. Docenti consapevoli, genitori responsabili’. Il Web è un amplificatore anche di un vecchio fenomeno: “Il bullismo. Su internet le violenze di questo tipo si amplificano- continua Petrucci- perché la Rete è un acceleratore. Si amplificano anche i danni, che qualche volta sono irreversibili. L’unico modo per arrestare questa situazione è fare molta prevenzione”.

A differenza delle “tradizionali forme di buillismo e delle diffamazioni che venivano fatte sui giornali- continua Petrucci- ciò che oggi viene postato nella Rete non può essere più rettificato. Il messaggio può essere salvato e diffuso in tempo reale ogni volta che si vuole”.

Per il presidente del Corecom Lazio c’è solo una via d’uscita: “Prevenire, prevenire, prevenire”. I minori “fanno tutto sul Web, perché guardano poco la tv e i giornali non li leggono. In questo contesto non è facile combattere il cyberbullismo– ammette- per farlo bisogna affidarsi agli adulti. Posso dire che i genitori piu’ sono vecchi e più sono attenti, quelli giovani sono più distratti”.

POLIZIA POSTALE: ” PRIMA REGOLA NON FIDARSI MAI”

La prima regola fondamentale quando si usa internet è “non fidarsi mai”, ricorda agli studenti Marco Valerio Cervellini, responsabile progetti educativi della Polizia Postale e delle Comunicazioni. “Chi dice di esservi amico può non esserlo e non vuole il vostro bene. Se avete dei dubbi parlatene sempre con i vostri genitori, con altri adulti e anche tra di voi. Quando pubblicate sui Social le vostre informazioni e immagini, pensateci sempre. I dati vanno tenuti riservati anche attraverso le impostazioni della privacy. Le informazioni hanno un valore economico esorbitante- spiega Cervellini- attraverso i nostri gusti le aziende capiscono i prodotti che ci possono interessare. Quando postate le immagini su Instagram pensateci bene, perché la Rete non dimentica e queste immagini ricompariranno sempre”.

Infine Cervellini ha assicurato: “Chi denuncia non è un infame o una spia, ma un piccolo eroe che ha aiutato un amichetto o un’amichetta in difficoltà”. Il presidente del Corecom ha quindi fornito agli studenti un indirizzo email al quale scrivere per chiedere aiuto: webreputatiom@corecomlazio.it. “È la mail a cui potete rivolgervi- conclude- scriveteci insieme a vostri genitori e noi ci occuperemo di aiutarvi”.

CASTAGNOLA A RAGAZZI: “QUELLO CHE PUBBLICATE SUL WEB È PER SEMPRE”

“Tutto quello che pubblichiamo in Rete è per sempre. Tutelate la vostra privacy, non vi fate controllare e geolocalizzare. Siate attenti ad impostare i filtri, perché la reputazione online si crea fin da bambini”. È il consiglio diIside Castagnola, componente del Comitato Media e Minori del ministero dello Sviluppo Economico, intervenendo all’incontro ‘Media & minori: quali pericoli, come prevenirli. Docenti consapevoli, genitori responsabili’.

“La legalità è l’applicazione delle regole, la netiquette è l’applicazione delle regole su internet. Pochi giorni fa a Parma due ragazzi si sono conosciuti sui Social e- continua l’esperta in diritto per la tutela dei minori- la giovane ha inviato delle foto erotiche al ragazzo. Il giovane le ha poi chiesto altre immagini, minacciando che in caso contrario avrebbe pubblicato le foto già in suo possesso. La ragazza si è spaventata e, grazie all’applicazione YouPol, ha prontamente segnalato il ricatto”. Questo reato è definito ‘sex extortion’: “Quel ragazzo è stato denunciato per adescamento online e detenzione di materiale pedopornografico”, aggiunge Castagnola.

Il mondo di internet presenta numerosi rischi sociali, tra cui la dipendenza e le molestie. “Stare connessi 6 o 7 ore al giorno crea dipendenza- ricorda l’avvocato- basti pensare che abbiamo 120 mila ragazzi ‘reclusi sociali’ in Italia“. Per quanto riguarda le molestie, precisa, “nella Rete non esiste né impunità, né anonimato”. Internet non è, tuttavia, un far west. “La Rete è anche un mondo ricco di opportunità. Se usata bene e consapevolmente- conclude Castagnola- può promuovere tante esperienze di partecipazione civica”.

LO PSICOLOGO: “IL 35% DEI MINORI DÀ IL NUMERO DI CELLULARE A ESTRANEI CONOSCIUTI SU WEB”

“Il 35% dei minori da’ il proprio numero di cellulare agli estranei conosciuti in Rete. Se contattati, il 20% da’ la disponibilita’ all’incontro. Diamo degli strumenti agli studenti per aiutarli a difendersi. Fare prevenzione significa fare informazione”. Cosi’ Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva, intervenendo all’incontro ‘Media & minoriquali pericoli, come prevenirli. Docenti consapevoli, genitori responsabili’.

“Noi adulti arriviamo sempre ultimi anche se siamo dentro le scuole- continua lo psicologo- dobbiamo essere consapevoli di dove stanno i ragazzi e dove siamo noi. Un conto e’ quello che puo’ fare la famiglia, un altro quello che puo’ fare la scuola. I giovani sono divisi tra queste due realta’, la terza e’ il mondo di internet”.

Castelbianco vede 5.000 genitori l’anno e ai padri pone sempre la stessa domanda: ‘Quanto tempo trascorrete con i vostri figli?’. Possiamo dire che su 100 genitori solo il 15% trascorre un’ora la settimana con i figli”. Sul sito di informazione rivolto ai giovani, diregiovani.it, c’e’ lo sportello di supporto online ‘Chiedilo agli esperi’ dove adolescenti e giovani adulti possono chiedere informazioni e sostegno.

“Quando si verificano situazioni di bullismo e’ necessario allontanare i bulli e non la vittima. Adesso i dirigenti sono obbligati a segnalare i casi di bullismo e noi adulti- rimarca lo psicologo- dobbiamo dimostrarci saldi”.

Per trasformare l’aggressivita’ dei giovani Castelbianco propone di realizzare nelle scuole attivita’ fisiche aggreganti: “Dal teatro ai balli di gruppo, perche’ e’ piu’ difficile picchiare qualcuno se ci hai ballato insieme”. Inoltre consiglia agli adulti di “trovare un equilibrio per far vivere bene la scuola ai ragazzi, garantendogli il tempo necessario pergiocare e realizzare i loro bisogni“.

Notizia tratta dal sito www.dire.it

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