Il Museo Paleontologico dell’Accademia Valdarnese del Poggio al Congresso dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici a Vicenza

Si è appena concluso a Vicenza il XXVIII Congresso organizzato da ANMS (associazione Nazionale Musei Scientifici), quest’anno dedicato a ‘I musei scientifici nell’anno europeo del patrimonio’.

Dal 24 al 26 ottobre i responsabili di numerosi musei provenienti da tutta Italia si sono confrontati su progettualità innovative, buone pratiche e sperimentazioni, con l’intento di approfondire e riflettere sul ruolo sociale dei musei e sul patrimonio culturale come leva di crescita collettiva e individuale.

Il Museo Paleontologico dell’Accademia Valdarnese del Poggio, socio ANMS, ha partecipato al congresso presentando due progetti in particolare: la ‘Paleocarta del Valdarno’ e il lavoro intorno al reperto fossile di Mammuthus meridionalis rivenuto in località Tasso e attualmente in restauro.

Entrambi i progetti rispondono a una chiara finalità: amplificare l’accessibilità e la conoscenza del ricco patrimonio culturale dell’istituzione, perché possa diventare strumento di consapevolezza di una identità culturale territoriale e di richiamo al senso di responsabilità collettivo.

Con la Paleocarta del Valdarno, il Museo ha iniziato il trasferimento sul web dei dati di inventario della collezione fossile e la geolocalizzazione dei reperti, con il corredo di schede didattiche e di approfondimento. L’accesso ai dati avviene tramite il portale, è gratuito e libero e consente a chiunque di reperire informazioni sulla preistoria del Valdarno superiore, straordinario bacino fossilifero, conoscere le specie che vi hanno abitato in 3 milioni di anni e, iscrivendosi, entrare in una community di interesse.

A Vicenza è stato presentato anche il lavoro che sta impegnando il Museo Paleontologico, in stretta sinergia con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, sul recupero dei resti fossili di Mammuthus meridionalis ritrovato al Tasso, Terranuova Bracciolini.

Da maggio 2017 il reperto è stato scavato, poi trasferito in un laboratorio di restauro appositamente allestito a San Giovanni Valdarno, liberato dai sedimenti e consolidato; a luglio 2018 è stato spostato al Museo Paleontologico di Montevarchi, dove è tuttora sottoposto a restauro e studio.

Nel contempo gli sforzi si sono concentrati anche per reperire risorse economiche necessarie ad affrontare le varie fasi; a settembre 2017 è stata aperta la campagna di raccolta SOS Mammuthus. Aspetta il tuoi aiuto da oltre un milione di anni, che ha portato il museo nelle piazze e nei grandi eventi del territorio, ha coinvolto il mondo delle associazioni culturali e sportive, ha suggerito conviviali di beneficienza, ha mosso il mondo delle imprese e degli istituti bancari, ha portato il racconto dell’elefante nelle scuole, fino a suscitare anche l’interesse delle emittenti televisive nazionali.

Il bilancio di un anno di lavoro, affrontato con l’obiettivo chiaro e coerente di avvicinare la collettività al Museo e a un patrimonio culturale che accomuna tutto il Valdarno, è oltremodo positivo. Uscendo dalle sue sale e aprendo le porte al ‘dietro le quinte’, il museo ha intercettato migliaia di persone: oltre 2000 sono coloro che hanno contribuito e votato il nome con cui l’elefante verrà chiamato nel museo; oltre 1300 visitatori, tra scolaresche, turisti e gruppi provenienti da tutta Toscana, hanno partecipato alle visite guidate al restauro; oltre il 20% è l’incremento di pubblico registrato negli ultimi mesi nelle sale del Museo.

L’ultima sfida riguarda la musealizzazione. Al termine del restauro il fossile sarà allestito in maniera permanente nelle sale, con un progetto che, in maniera assolutamente innovativa, vedrà anche il coinvolgimento della cittadinanza, compreso il mondo delle disabilità e quello dei nuovi cittadini. Questa ultima fase registra anche il sostegno della Regione Toscana.

Per reperire le risorse necessarie all’allestimento, la campagna SOS Mammuthus si è spostata verso il
crowdfunding, una nuova modalità con cui reperire risorse dal basso attraverso piattaforme online. L’obiettivo è raggiungere 3000 euro in 40 giorni, grazie alla generosità di chi ha a cuore il Museo come patrimonio del Valdarno, fondato sulla partecipazione e il rapporto con il territorio, e di chi crede nella cultura come motore di sviluppo sociale ed economico locale.

ethnic teen slut facial.http://www.frpornosexe.com
https://3xvideos.sex sometimes teen jacker has to deal with it.
desi sex

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *