Vaccini, la posizione della Regione riguardo al parere del Garante

Le Asl toscane non hanno mai trasmesso alle scuole dati sullo stato di vaccinazione dei singoli e neppure segnalato casi di “non regolarità”. Hanno invece segnalato casi “da meglio verificare”, una casistica composita che, oltre ai bambini non vaccinati, comprende anche soggetti non registrati o registrati erroneamente all’anagrafe vaccinale. La Regione chiarisce ulteriormente il proprio operato rispetto al parere del Garante per la protezione dei dati personali: parere peraltro non ancora comunicato alla Regione, ma appreso attraverso gli organi di stampa.

La Regione Toscana, il 5 settembre scorso, aveva chiesto un ulteriore parere al Garante in merito all’accordo siglato il 24 agosto dalle tre Asl toscane, dall’Uffico scolastico regionale e dall’Anci Toscana, per semplificare alle famiglie e alle istituzioni l’applicazione della legge sull’obbligo vaccinale, già a partire dall’anno scolastico 2017/2018. In particolare, l’ulteriore parere riguardava la comunicazione da parte delle Asl alle scuole e agli uffici comunali dei nominativi degli iscritti non in regola con gli obblighi vaccinali. Nell’ulteriore parere richiesto, il Garante ritiene che anche la sola indicazione dei nominativi “non in regola” possa essere classificata come “sensibile”. In realtà appunto, come spiegato sopra, le Asl non hanno trasmesso casi di “non regolarità”, ma “da meglio verificare”.

L’incrocio degli alunni ricompresi negli elenchi scolastici con i dati presenti nell’anagrafe vaccinale ha consentito alla maggioranza delle famiglie (circa l’85%) di evitare la produzione della documentazione. Gli altri, indicati come casi da meglio verificare, hanno invece dovuto provvedere nell’ambito del percorso ordinario previsto dalla legge.

Il meccanismo pare sin qui aver funzionato, consentendo di alleggerire notevolmente il peso della gestione burocratica di una partita così ampia (più di 500.000 famiglie) e complessa, anche alla luce dei tempi ristrettissimi in cui è stata compressa.

Ed è soprattutto confortante il dato riguardante l’incremento della domanda, + 90% a settembre 2017 rispetto a settembre 2016.

La prossima scadenza del 31 ottobre per gli studenti dell’obbligo (maggiori di 6 anni e minori di 17) non ripropone il problema fin qui esaminato, in quanto per questa fascia anagrafica la legge non prevede l’esclusione dalla frequenza scolastica per i non adempienti all’obbligo vaccinale, e quindi non rende necessario comunicare gli esiti della verifiche Asl alle scuole.

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